Implantologia

L’implantologia in realtà più che una branca a se, la considero facente parte sia alla protesi che alla chirurgia. Infatti non è altro che un trattamento atto ad inserire delle viti in titanio, nell’osso, in sostituzione alla radice di uno o più denti, sulle quali verranno applicati dei manufatti protesici.

La necessità di un’intervento chirurgico diventa dunque fondamentale. Quest’ultimo può essere più o meno semplice in funzione al tipo di terapia protesica da eseguire e alla quantità di osso residuo.

L’impianto no è altro che una vite, normalmente in titanio puro, che ha una superficie trattata in modo tale che le cellule presenti nell’osso vi si attaccano e quindi permettono una integrazione alle mascelle della vite stessa. Questa vite presenta un’invito filettato, che rimane verso la cavità orale, su cui vi verrà avvitata una componente, chiamata abutment, che ha lo scopo di ancorare il manufatto protesico.

L’implantologia è una pratica inventata ormai da moltissimi anni, vedi storia dell’implantologia al sito www.dentistaitaliano.it , ed ha dei successi vicini al 100%. Ormai è una pratica quotidiana presso la maggior parte degli studi dentistici, anche perché permettere di risolvere in modo più predicibile e conservativo molte problematiche protesiche, si pensi ad esempio alla semplice sostituzione protesica di un elemento dentario in cui senza l’implantologia si doveva obbligatoriamente preparare i due denti vicini ed applicare un ponte.

Il successo implantare dipende molto dalla tecnica chirurgica effettuata per l’inserimento, dalla progettazione del manufatto protesico e quindi dalla scelte terapeutiche intraprese dal professionista, ed anche in parte dalla marca dell’impianto usato.

La tecnica chirurgia è fondamentale nella sopravvivenza a breve termine dell’impianto e cioè influenza la corretta integrazione dell’impianto. Fondamentale è usare un’ambiente di lavoro il più sterile possibile e fare attenzione a mantenere la sterilità dell’impianto durante l’inserimento. Grande variabilità è presente quando si devono inserire impianti in zone con osso residuo ridotto, in questi casi è comunque possibile inserire impianti con l’ausilio di diverse tecniche, quelle che utilizzo nel mio studio sono le e le seguenti:
•Rigenerazione guidata (clicca qui per maggiori informazioni)
•grande rialzo del seno mascellare (clicca qui per maggiori informazioni)
•mini rialzo del seno mascellare (clicca qui per maggiori informazioni)
•innesto a blocco (clicca qui per maggiori informazioni)

Oltre a queste ne esistono altre, che non eseguo, alcune per scelta terapeutica, altre a causa di necessità di
più operatori.
La scelta terapeutica è importante soprattutto per la durata a lungo termine del lavoro in toto perchè decidere dove mettere gli impianti, il numero degli impianti in rapporto agli elementi dentari da costruire, e la loro costruzione con un rapporto occlusale coretto (vedi gnatologia) influenzano le forze che queste viti devono supportare e quindi una durata più o meno maggiore in relazione a carichi masticatori più o meno corretti.

In ultimo la marca dell’impianto è importante per una buona riuscita ed una garanzia di lunga durata dei manufatti protesici. Sembra ovvio, ma materiali migliori di ditte serie hanno un maggiore garanzia di successo. Spesso chiunque quando acquista un oggetto si informa su cosa acquista e sa che se sceglie un oggetto di qualità inferiore durerà meno e avrà dei compromessi. Nel caso degli impianti pochi sono quelli che chiedono, un po’ perché si affidano al proprio professionista di fiducia, un po’ perché credono che gli impianti siano tutti uguali. Personalmente usiamo impianti di alta qualità tra i migliori in commercio, la cui ditta produttrice esegue continuamente ricerche scientifiche, è appoggiata da un’associazione di odontoiatri a livello internazionale che da sempre si impegna a ricercare soluzioni implantari migliori, che organizza continuamente gruppi di studio e congressi al fine di perfezionare i propri iscritti, che è la ITI (vedi sito) e sopratutto è nel mercato da più di trenta anni. La ditta è la Straumann(vedi sito). L’influenza data dai materiali dipende dal trattamento delle superfici implantari, che sono sensibili alla migliore integrazione all’osso, alla precisione della connessione tra impianto e abutment, e sopratutto alla sicurezza di trovare pezzi di ricambio anche dopo anni dall’esecuzione dei lavori in bocca.

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