Igiene e Sterilizzazione

Quando si entra in un qualsiasi studio medico, la condizione essenziale che deve saltare subito all’occhio è la sensazione di igiene e pulizia. In un ambulatorio dove vengono effettuate delle procedure invasive, questa igiene deve essere ancor di più evidente.

Dal 2000 la regione Marche ha imposto dei requisiti minimi a tutti gli studi medici ed ambulatori, per poter esercitare la professione. Tra questi requisiti minimi non potevano mancare quelli per la sterilizzazione con l’obbligo di possedere delle attrezzature minime che devono essere controllate annualmente. Oltre però all’obbligo per legge, secondo me esiste un obbligo professionale e morale verso tutti gli utenti che si avvicinano ad uno studio medico al fine di offrire un  servizio di qualità e di serietà.

Presso il nostro studio vengono da sempre seguite delle linee guida precise al fine di garantire la massima igiene e sicurezza. Scopo di una accurata disinfezione e sterilizzazione è quello di impedire il passaggio di malattie infettive tra un paziente ed un’altro è necessario quindi pulire e soprattutto disinfettare con prodotti efficaci le sale operative tutte la volte che si utilizzano.

La disinfezione consiste in quelle operazione atte a ridurre al massimo gli elementi patogeni, può essere chimica (sostanze disinfettanti) o fisica (calore), ha il limite di non eliminare tutti i batteri e le spore.

La sterilizzazione consiste nella eliminazione di tutti i batteri, sia patogeni che no ed anche delle spore, che sono le più resistenti. Anche questa può essere chimica o fisica.

Un discorso particolare va fatto per gli strumenti usati per le procedure specialistiche. Questi infatti vanno distinti in tre grosse categorie:

  • Articoli non critici: sono quegli strumenti che vanno a contatto solo della cute integra, un esempio può essere la poltrona, quindi non necessita di sterilizzazione, ma è sufficiente le pulizia e la disinfezione.;
  • Articoli semicritici: sono quelli che vanno a contatto con le mucose del paziente, necessiatano di un alto grado di disinfezione, sono al esempio gli specchi per le foto intraorali, o gli apribocca per le foto;
  • Articoli critici: sono quelli che vanno a contatto con il sangue del paziente e quindi necessitano solo della sterilizzazione.

Nel nostro studio la disinfezione viene attuata attraverso l’uso di sostanze chimiche prodotte dalla Oroclean in svizzera.

Nello specifico le sale operative vengono pulite e disinfettate con l’Isorapid che è un disinfettante a largo spettro. La presenza di due sale operative permette agli operatori di effettuare una più accurata igiene e disinfezione tutte le volte che vengono usate. Quindi tra un paziente e l’altro vengono pulite e disinfettate le poltrone, i piani di lavoro e tutto quello che viene a contatto con l’utente.

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A questo punto tutti gli articoli vengono presi e portati alla sala sterilizzazione dove si inizia il processo della profonda disinfezione e sterilizzazione.

A tal fine lo studio è dotato di attrezzature specifiche che sono la vasca di decontaminazione, la vasca ad ultrasuoni, la sigillatrice ed un’autoclave di classe B.

Gli articolo critici che non possono essere introdotti in questo ciclo sono solo monouso e quindi buttati tutte le volte che si adoperano, un esempio sono gli aspirasaliva, il puntale per l’aria e le lame dei bisturi.

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Tutti gli altri articoli vengono messi nella vasca decontaminante per almeno 30 minuti, qui si trovano a contatto con una soluzione disinfettante e detergente base di Orocid Multisept.

Lo scopo è quello di diminuire al minimo la carica batterica degli strumenti per una più sicura manipolazione da parte degli operatori.

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Il passo successivo è quello di immergere tutti gli strumenti nella vasca ad ultrasuoni riempita di una soluzione sempre di Orocid Multisept che però è riscalatata a 60 °C. Lo scopo è quello di disinfettare ulteriormente gli strumenti e quello di pulirli dai residui organici o di cemento.

A questo punto gli strumento vengono risciacquati, asciugati e controllati, quelli ancora sporchi vengono ripuliti meccanicamente e nuovamente disinfettati.

Gli strumenti così puliti ed asciugati vengono chiusi e sigillati, grazie ad una termosigillatrice, all’interno di buste speciali. Quest’ultime sono costituite da due strati, uno di poliestere e l’altro di carta medicale, quest’ultima permette la penetrazione del vapore durante il ciclo di sterilizzazione, ma a temperature ambiente non permette la penetrazione batterica. Tutte le buste vengono datate a numerate.

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Ora gli strumenti sono pronti ad essere sterilizzati in autoclave.

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L’autoclave da noi usata è la Melag 40 B che permette la sterilizzazione degli strumenti con un ciclo a vuoto frazionato. La sterilizzazione si ottiene grazie al vapore che entra a 134°C, quindi con una pressione di più di 2 atmosfere, per un certo periodo di tempo, da 3 a 20 minuti. Il vapore deve entrare in un ambiente privo di aria, e questo lo si ottiene grazie ad una pompa del vuoto che lo crea non una volta sola, ma tre volte prima di procedere alla sterilizzazione. In poche parole la macchina crea prima il vuoto, poi immette vapore, poi si aziona ancora la pompa e ricrea il vuoto e rimette ancora vapore e quindi di nuovo ricrea il vuoto e rimette vapore, per questo si dice che il vuoto è frazionato,  così si ha la sicurezza di non avere più aria all’interno della camera.

Alla fine del ciclo gli strumenti vengono asciugati e le buste così preparate si possono risistemare nei cassetti e quindi essere utilizzati.

La prova che le buste sono passate in questo ciclo sta nella busta stessa che presenta una barra colorata che cambia di colore con la temperatura.

DSC_0010 Nella foto la busta in alto, con le barre rosa, non è stata autoclavata, la busta in basso, con le barre marroni, ha subito il ciclo di sterilizzazione.

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