Il Bite

Il Bite

 

 Il bite è un ausilio odontoiatrico mobile che viene inserito sui denti ed ha lo scopo di modificare i rapporti tra le due arcate dentarie.

Spesso viene usato per evitare che durante il digrignamento i denti vengano consumati eccessivamente e per questo confuso come trattamento terapeutico gnatologico.

Il bite non è la gnatologia.

Il bite in realtà non serve per evitare di consumare i denti, per fare un paragone è come dire di usare una penna come righello, lo posso fare, ma la sua funzione è quella di scrivere.

Il bite non è un pezzo di plastica che si mette tra i denti, in commercio esistono quelli che si acquistano in farmacia e dicono che si modellano con l’acqua calda, questi possono creare dei grossi problemi, sopratutto se una persona ha delle disfunzioni che ancora non sono sintomatiche, infatti il bite deve essere ben bilanciato, e questo bilanciamento è micrometrico, in bocca si percepiscono dislivelli di soli 8 micron, e quindi deve essere fatto con pazienza e con precisione.

Il bite non deve essere ingombrante, non deve disturbare la lingua altrimenti questa si adatta ad una nuova posizione e quindi creare problemi posturali.

Il bite non deve essere considerato come un trattamento definitivo, il suo scopo è limitato nel tempo, può essere considerato come un’aspirina che toglie momentaneamente il sintomo, ma non ne elimina la causa.

In definitiva il bite deve essere costruito con concetti ben precisi e solo dopo aver fatto una corretta diagnosi. Ne esistono di svariati tipi, che prendono il nome da chi li ha ideati, ma in realtà tutti si possono raggruppare in due categorie: Bite di rilassamento e bite di riposizionamento (ortottici).

I bite di rilassamento hanno lo scopo di rilassare la muscolatura, quindi tolgono i sintomi legati ai muscoli e sono i più semplici da costruire, devono essere completamente piatti verso l’arcata opposta, chiamata arcata antagonista, e devono avere il minor numero di contatti con i denti di quest’ultima. Una condizione essenziale è che durante i movimenti di lateralità destra e sinistra devono toccare solo i denti anteriori ovvero i canini. In questo modo si evitano contatti posteriori che aumentano la forza muscolare durante il digrignamento. É il bite che impropriamente viene usato per i bruxisti.

Il bite di riposizionamento viene usato per modificare il rapporto tra le due arcate e quindi per mettere la mandibola in una posizione corretta. É più complicato costruirlo, non tanto per la sua realizzazione, ma perché è necessaria una corretta diagnosi che si può eseguire solo con la condilografia, solo così è possibile sapere come e quanto spostare la mandibola. Si usa quindi per risolvere problemi legati all’articolazione tempro-mandibolare.

Entrambe le tipologie dei bite devono essere quindi portate per un tempo limitato e devono essere seguite da una terapia vera e propria mirata e risolvere i problemi che hanno causato il dolore. Ad esempio se una persona ha denti storti che obbliga a chiudere la bocca con una deviazione, con il bite sta bene, perché la posizione mandibolare non è vincolata dai denti, ma come toglie il bite tornano i  denti a vincolarne la posizione e quindi spesso tornano i dolori, quindi questa persona dovrà spostare i denti con l’ortodonzia, in modo da eliminare veramente la causa.

É solo grazie alla gnatologia che tutto questo può essere fatto correttamente, ma la gnatologia non è costruire il bite, è capire quale è il problema, fare corretta diagnosi e di conseguenza una corretta terapia con concetti precisi.

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